AFGHANISTAN: NON È UN PAESE PER DONNE

Dispersa a Kabul la manifestazione di donne che protestavano contro la chiusura di parrucchieri e saloni di bellezza: è l’ultima mossa dei talebani per escluderle dalla vita pubblica.

L’ultima puntata dello scontro tra talebani e donne afghane si consuma tra spazzole, belletti e smalti per le unghie. Ieri a Kabul le forze dell’ordine hanno disperso con gli idranti e diversi colpi in aria una manifestazione di una cinquantina di donne che protestavano contro la decisione del governo di chiudere parrucchieri e saloni di bellezza, ennesimo giro di vite che mira ad escludere la popolazione femminile dalla vita pubblica del paese. In quasi due anni dal loro ritorno al potere, dopo la catastrofica smobilitazione della missione internazionale a guida Usa, gli ex studenti coranici hanno escluso le studentesse dalle scuole superiori e dalle università, impedito loro di frequentare aree pubbliche, luna park e palestre e ordinato di coprirsi integralmente in pubblico. Un ritorno al passato che ha rapidamente fugato ogni speranza sul fatto che ‘l’emirato 2.0’ costituito nel 2021 non avrebbe assunto le caratteristiche di quello che aveva governato il paese nei suoi anni più bui. Oggi, l’ultima ordinanza impone alle donne di chiudere anche parrucchieri e centri di bellezza – a volte l’unica fonte di reddito per le famiglie – mettendo fuori legge una delle poche opportunità rimaste per socializzare lontano da casa. “Lavoro, cibo, libertà”, recitava un cartello brandito da una delle manifestanti che hanno coraggiosamente sfilato in Butcher Street, nel centro della capitale, prima di essere disperse.

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