Che cos’è Hamas?

Le informazioni essenziali per conoscere il gruppo che ha sferrato l’attacco contro Israele.

Hamas è un movimento militante islamico e uno dei due principali partiti politici dei Territori palestinesi. L’altro movimento e Al-Fatah, che detiene la presidenza dell’Organizzazione per la liberazione della palestina (OLP). Hamas governa più di due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza, ma il gruppo è noto soprattutto per la sua lotta armata contro Israele. Decine di Paesi – tra cui Israele, Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito – hanno designato Hamas come organizzazione terroristica, anche se alcuni applicano questa etichetta solo alla sua ala militare. 

Il 7 ottobre 2023, Hamas ha lanciato un massiccio attacco a sorpresa nel sud di Israele, uccidendo centinaia di civili e soldati e prendendone altre decine in ostaggio. In risposta, Israele ha dichiarato guerra al gruppo e ha iniziato pesanti bombardamenti su Gaza, nonchè ordinato un “assedio totale” della Striscia di Gaza. Le autorità hanno poi interrotto le forniture di energia elettrica, carburante, cibo ed acqua.

Quali sono le sue origini?

 Fondatore: Hamas, acronimo di Harakat al-Muqawama al-Islamiya (“Movimento di resistenza islamica”), è stato fondato da Ahmed Yassin, un religioso palestinese cresciuto come attivista delle sezioni locali dei Fratelli Musulmani (un’organizzazione dell’islam politico nata in Egitto negli anni ‘20).
 1987: Yassin fonda Hamas a Gaza, come braccio politico della Fratellanza, dopo lo scoppio della Prima Intifada (rivolta palestinese contro l’occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gaza e di Gerusalemme Est).
– 1988: Hamas pubblica la sua carta, in cui si pone come obiettivo la distruzione di Israele e l’istituzione di uno stato islamico in Palestina.
– Aprile 1993: il movimento comincia a ricorrere agli attentati suicidi, cinque mesi prima che il leader dell’OLP Yasser Arafat e il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin firmassero gli Accordi di Oslo. Il patto stabiliva un limitato autogoverno per parti della Cisgiordania e di Gaza sotto un’entità di nuova creazione chiamata “Autorità palestinese” (AP). Hamas ha condannato gli accordi e il riconoscimento reciproco dell’OLP e di Israele.
 2006: La conquista di Gaza da parte di Hamas è seguita alla sua vittoria alle elezioni parlamentari palestinesi del 2006, ultima volta in cui si sono tenute. Hamas ha accusato il presidente dell’ANP, Mahmud Abbas, di aver cospirato contro di essa. Abu Mazen, altro nome con cui è conosciuto Abbas, ha descritto l’accaduto come un colpo di Stato.
2007: Hamas governa la Striscia di Gaza , dopo una breve guerra civile con le forze fedeli al movimento Fatah guidate dal presidente Abbas, che è basato in Cisgiordania ed è anche a capo dell’OLP.
– 2017: Hamas pubblica un nuovo documento, più moderato: che accetta l’istituzione di uno Stato palestinese provvisorio lungo il confine della “Linea Verde” stabilito prima della Guerra dei Sei Giorni (1967), ma che comunque non riconosce Israele. 

Qual è l’ideologia del movimento? 

Nel suo statuto del 1988, Hamas ha affermato che la Palestina è una patria islamica che non potrà mai essere ceduta a non musulmani e che condurre una “guerra santa” per sottrarre il controllo della Palestina a Israele è un dovere religioso per i musulmani palestinesi. Questa posizione ha portato al conflitto con l’OLP, che nel 1988 ha riconosciuto il diritto all’esistenza di Israele. Hamas, infatti, ha presto iniziato ad agire in modo indipendente dalle altre organizzazioni palestinesi, generando animosità tra il gruppo e le sue controparti nazionaliste laiche.

Hamas fa parte di una “rete regionale”. Ne fa parte l’Iran, paese leader di attori statuali e non statuali della galassia sciita come la Siria di Bashar Al-Assad e il gruppo islamista sciita Hezbollah in Libano, tutti ampiamente contrari alla politica statunitense in Medio Oriente e a Israele.

Come è organizzata? 

  • Hamas ha una serie di organi direttivi che svolgono varie funzioni politiche, militari e sociali.  
  • La politica generale è stabilita da un organo consultivo superiore, detto Politburo, che opera in esilio.  
  • I comitati locali gestiscono le questioni di base a Gaza e in Cisgiordania. 
  • Ismail Haniyeh ricopre attualmente il ruolo di capo politico, dopo aver sostituito il leader di lunga data Khaled Meshaal nel 2017. Dal 2020 opera da Doha, in Qatar, secondo quanto riferito, perché l’Egitto limita i suoi movimenti da e verso Gaza. 
  • Le questioni ordinarie a Gaza sono supervisionate da Yahya Sinwar, che in precedenza era a capo dell’ala militare di Hamas e che ha scontato ventidue anni in una prigione israeliana per aver organizzato il rapimento e l’uccisione di due soldati israeliani. 
  • Marwan Issa e Mohammed Deif comandano l’ala militare di Hamas, le Brigate Izzeddin al-Qassam (che prendono il nome da un militante palestinese morto negli anni ’30 e considerato un martire della causa). 

Come si finanzia?

Hamas è escluso dall’assistenza ufficiale che gli Stati Uniti e l’Unione Europea (UE) forniscono all’OLP in Cisgiordania. Storicamente, gli espatriati palestinesi e i donatori privati del Golfo Persico hanno fornito gran parte dei finanziamenti al movimento. Inoltre, alcune organizzazioni caritatevoli islamiche in Occidente hanno convogliato denaro a gruppi di servizi sociali sostenuti da Hamas.

Sostegno internazionale

Iran: È uno dei principali finanziatori di Hamas, contribuendo non solo economicamente ma anche con la fornitura di armi e addestramento. Teheran fornirebbe circa 100 milioni di dollari all’anno ad Hamas e altri gruppi palestinesi, considerate organizzazioni terroristiche dagli Stati Uniti. Particolare il caso del Jihad islamico palestinese (PIJ), che con la sua ala militare è considerato il più filo-iraniano tra i movimenti palestinesi di ispirazione islamica.
Egitto: Hamas ed Egitto hanno un rapporto travagliato. Hamas raccoglie fondi tassando le merci egiziane importate a Gaza. In questo modo, si stima che nel 2021 avrebbe incassato circa 12 milioni di dollari al mese.
Turchia: Sebbene Ankara insista che il sostegno ad Hamas sia solo politico, è stata accusata di finanziarne anche le azioni terroristiche, soprattutto attraverso aiuti deviati dall’Agenzia turca di cooperazione e coordinamento. 

Come è vista Hamas dai palestinesi? 

Secondo un sondaggio del giugno 2023 del Palestinian Center for Policy and Survey Research (PCPSR) un terzo dei palestinesi considera Hamas lo “sviluppo” più dannoso per il loro popolo dalla creazione dello Stato di Israele nel 1948. Lo stesso sondaggio, però, rivela anche che più della metà dei palestinesi di Gaza e Cisgiordania voterebbe per Haniyeh di Hamas piuttosto che per il presidente dell’Autorità palestinese Mahmud Abbas in un’elezione presidenziale, che ha la preferenza solo di 1/3 dei palestinesi. 

Chi è la mente dietro l’ultima offensiva?

Secondo il Financial Times, si può identificare una mente dietro l’ultima offensiva, così ben calibrata, sferrata da Hamas.
– Nome: Mohammed Deif.
– Ruolo: comandante dell’ala militare del gruppo militante palestinese Hamas.
– La sua storia: Deif, un tempo fabbricante di bombe e architetto di un programma decennale per scavare una rete di tunnel sotto Gaza, è nato nel campo profughi di Khan Younis negli anni ’60, secondo un funzionario israeliano che ha familiarità con il suo dossier di sicurezza.
Gaza era allora sotto il controllo egiziano. Si dice che suo zio o suo padre avevano preso parte alle sporadiche incursioni degli anni ’50 da parte di palestinesi armati nella stessa striscia di terra in cui i combattenti di Deif si sono infiltrati sabato.
Di lui si sa così poco che persino il suo nome è un mistero. Chi lo ha conosciuto negli anni ’80 dice che anche allora si faceva chiamare Deif, mentre altri dicono di averlo conosciuto con il suo nome di nascita. Di dominio pubblico esiste solo una fotografia sgranata che lo ritrae.
Ha frequentato l’Università islamica di Gaza e, quando Hamas nacque alla fine degli anni ’80, Deif aveva vent’anni. All’incirca in quel periodo, Ghazi Hamad, oggi membro del politburo di Hamas, condivideva con Deif la cella della prigione dopo essere stato imprigionato dagli israeliani.

Articolo tratto da ISPI (istituto per gli studi di politica internazionale)

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