Dal Marocco alla Libia: Nordafrica in balia dei disastri

A general view of the city of Derna is seen on Tuesday, Sept. 12., 2023. Mediterranean storm Daniel caused devastating floods in Libya that broke dams and swept away entire neighborhoods in multiple coastal towns, the destruction appeared greatest in Derna city. (AP Photo/Jamal Alkomaty) Associated Press/LaPresse Only Italy and Spain

A tre giorni dal devastante terremoto che si è abbattuto sul Marocco nella notte tra venerdì e sabato, il bilancio ufficiale conta oltre 2.900 morti e 5.500 feriti, ma il numero delle vittime sembra destinato a salire. Intanto, mentre il regno arabo è ancora alle prese con le difficili operazioni di soccorso, il ciclone sub-tropicale Daniel si è abbattuto sulla Libia, dove ha distrutto due dighe risalenti agli anni Settanta e provocato più di 5mila vittime nella sola località di Derna, in Cirenaica, e circa 10mila dispersi. I danni maggiori si registrano proprio a Derna, ma è tutto il nordest del paese a essere sott’acqua. È l’ennesimo evento estremo che colpisce il bacino del Mediterraneo in questi mesi, probabilmente la peggiore catastrofe per l’ex Giamahiria e una delle più gravi per il Nord Africa. Othman Abdel Jalil, ministro della Sanità del governo della Cirenaica – non riconosciuto dalla comunità internazionale – ha riferito che il bilancio potrebbe aggravarsi col passare delle ore, tanto che il totale dei dispersi potrebbe essere superiore a 100mila unità. Oltre alla città di Derna, infatti, sono stati coinvolti anche i centri di Susah (8mila abitanti), Al Marj (80mila), Al Bayda (250mila) e aree dell’entroterra difficilmente raggiungibili. La Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) ha precisato che sta seguendo da vicino l’emergenza. “Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso la vita e il nostro pensiero a tutte le persone colpite”, ha affermato l’UNSMIL in una nota, assicurando sostegno alle autorità locali per far fronte all’emergenza. 

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