Ucraina: anche con la Pasqua ortodossa la guerra non si ferma

Anche nel giorno in cui si festeggia la Pasqua ortodossa la guerra in Ucraina non si ferma: proseguono con intensità i combattimenti fra invasori russi e forze locali sui diversi fronti dell’offensiva lanciata da Mosca nel Donbass, nonché i bombardamenti delle città del Sud del Paese, in primis a Mariupol – la città martire sotto assedio dall’inizio del conflitto – e Odessa, dove gli ucraini temono inoltre la possibilità di un attacco non convenzionale, con armi chimiche.
Un colloquio telefonico tra il presidente turco Erdogan e il presidente ucraino Zelensky riapre la possibilità di una mediazione utile a dare una scossa agli stagnanti negoziati. L’Onu chiede a sua volta una tregua “immediata” a Mariupol per evacuare i civili dalla città. Sono attesi a Kiev il segretario di stato Usa Antony Blinken e il capo del Pentagono Lloyd Austin, è il primo viaggio in Ucraina di esponenti dell’amministrazione americana dall’inizio della guerra. E dalla capitale ucraina c’è la richiesta di più sanzioni alla Russia: “Serve un embargo totale sul gas“.

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