24 ottobre 1945 – 24 ottobre 2023 le Nazioni Unite compiono 78 anni

Quest’anno le Nazioni Unite compiono 78 anni e la senescenza si vede tutta. L’Organizzazione è nata il 24 ottobre del 1945 per evitare un’altra guerra mondiale, ha avuto una vita prestigiosa, a volte eroica, altre tragica, ma ora sembra solo una costosa macchina di coordinamento degli aiuti umanitari e dello sviluppo. Per carità, si tratta di obbiettivi nobilissimi, di cui l’Onu resta uno strumento indispensabile, ma comunque è qualcosa di molto lontano dalle ambizioni di gioventù: convincere il mondo a non autodistruggersi a forza di guerre.

Ci sono stati decenni in cui sembrava che Usa e Urss si parlassero (e si insultassero) solo nell’aula del Palazzo di Vetro. Meglio lì che in Corea, Vietnam, Cuba, Afghanistan o a colpi di testate nucleari, era il pensiero consolatorio. C’è stata la breve stagione dei “caschi blu”, l’esercito multinazionale inventato dall’Onu per vigilare sulla pace. Avevano il prestigio degli Avengers o dei Guardiani della Galassia al cinema, solo che erano veri. Poi è arrivato lo scandalo di Srebrenica (Bosnia, 1995) e si scoprì che 600 “soldati di pace” si erano girati dall’altra parte lasciando massacrare 8mila maschi bosniaci musulmani.

Le speranze caddero allora sugli “ispettori Onu”. Memorabili e inutili quelli che cercavano, cercavano e cercavano armi di distruzioni di massa in Iraq. Non trovarono nulla, ma la guerra ci fu lo stesso. Divenne chiaro che le “potenze” non ammettevano che qualcuno gli dicesse che non avevano alcun “diritto internazionale” ad invadere. I bombardamenti Nato sulla Serbia del 1999, l’invasione americana dell’Afghanistan nel 2001 e a guida americana dell’Iraq nel 2003 avvengono tutti senza esplicita Risoluzione Onu.

Forse prevenire le guerre era un obbiettivo troppo alto. L’Onu provò con il “mantenimento della pace”. Fu un altro fallimento. Nell’agosto 2003 terroristi islamo-iracheni fecero esplodere la ≪madre di tutte le autobomba≫. Morì anche il capo missione Onu Sergio Viera de Mello e l’Organizzazione batté in ritirata lasciando il compito di ricostruzione del Paese a chi l’aveva invaso ed era considerato nemico di parte. Da allora, sostanzialmente, l’attività di mantenimento della pace o, peggio, di prevenzione dei conflitti diventa inesistente.

In Africa si creano coalizioni di “caschi blu” poco efficienti e molto corrotte oppure interviene direttamente la Francia. In Georgia, Cecenia, Ucraina è la Russia a muovere guerra incurante di ogni condanna Onu. Le Risoluzioni che bacchettano Israele per i suoi comportamenti nei Territori Palestinesi sono sistematicamente cancellate dal veto Usa. In Libia un’altra Risoluzione fumosa porta alla morte del dittatore Gheddafi e al caos nel Paese. A cosa serve una “camera di compensazione” quando i litiganti più grossi e armati neppure ci fanno una scappata per sentire le ragioni degli altri?

Il 24 ottobre ci sarà poco da festeggiare. Purtroppo. Una vita sprecata, un sogno infranto. Speriamo rinasca presto perché ne abbiamo bisogno.

di Andrea Nicastro

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